Criteri di trascrizione del testo: Per l’edizione originale delle Notizie sono stati applicati criteri editoriali uniformi ai precedenti lavori patrocinati dall’Accademia della Crusca e dalla Fondazione Memofonte. In generale sono dunque stati adottati criteri conservativi, ai fini di una trascrizione il più possibile fedele.
Si mantengono le abbreviazioni (S., Card., G. Duca, A. V. S., Sereniss. Cardin., M., Umiliss., obbligatiss., servit., G. M., S. A. Reverendiss., Sig., Sereniss. G. D., S. A. Reverendiss., Rever., Vic. Gener. Fior., mano prop., S. Off. Flor. Mes.) e si conservano alcune peculiarità visibili rispettivamente in alcuni lemmi, come accade nel caso del raddoppiamento della z (direzzione, lezzioni, perfezzion/perfezzione/perfezzionata, affezzione, azzioni, prezziosi, resurrezzione, narrazzione, spazzi, esercizzj), nella sostituzione della i con la j al termine della parola (beneficj, principj, Assirij, Egizij, martirj, atrj, sij, studj, ordinarj, edificj, esercizzj/ esercizj, uffizj/ufizj, privilegj, egregj, frontespizj, varj, vestigj, Iddij, Monasterj, proprj, spazj/ ispazj, Repertorj, negozj, olj, esterminj, incendj, maleficj, esempj, necessarj, servigj, Antiquarj, occhj, Vasarj, officj, naufragj, infortunj, giudicj, Antifonarj, patrizj, indizj, servigj, prodigj, Misterj, vecchj, rimedj, conj), nell’incipit con le lettere i (istorico/istorici, istoria/istorie/istoriette, iscarpello, ispesa, istucchi, istraordinaria, istima, ischerzo, istato, Ispagna, iscorgersi, istampare, istiamo, iscarsezza, istimo, iscoprire, istampa, istupore, iscuola, iscorti, istudioso, istimare, ispazj, istanchezza, istupendo, istò, iscandalo, istessa) e h (es: huomini, havendo, hora), infine in squola al posto di scuola.
Si rispetta fedemente l’uso delle maiuscole (es: del buon Istorico; d’una Cronologia una Cronica) e l’uso dell’ausiliare avere senza la h (es: à, ò, anno). Anche per quanto riguarda la decisione di scrivere le parole unite o separate, laddove non intacchino la leggibilità (es: tutta via, non ostante, in somma), si è mantenuta l’oscillazione dell’originale.
Si è infine rispettata la diversificazione tra testo normale e corsivo per evidenziare la trascrizione ad litteram di documentazione manoscritta e archivistica e le didascalie a incipit di ogni biografia.
Gli interventi modernizzanti sono stati applicati con parsimonia nei casi di punteggiatura (ad esempio è stata eliminata la virgola frequentemente anteposta alla congiunzione e) e per ragioni di leggibilità nei casi di accenti e apostrofi. Si è dunque proceduto alla rimozione dell’accentazione grave laddove non più esistente (quì>qui, quà>qua); alla modifica dell’accentazione da grave ad acuta (es: nè>né, sè>sé, perchè>perché, ecc.); all’aggiunta della corretta accentazione (piu>più, giu>giù, gia>già, cio>ciò); e alla rimozione o aggiunta dell’apostrofo dopo l’articolo indeterminativo (es: un immagine>un’immagine, un’ libro>un libro).
Si sono silenziosamente integrate le “m/n” in alcuni lemmi (es: imagine>immagine). Si è inoltre proceduto allo scioglimento di tutte le forme abbreviate nei casi di documentazione manoscritta e archivistica, a sua volta fedelmente trascritta nel testo (cu(m), Ari(n)cus, riceve(n)ti, Oltramo(n)tani, Petrarcha(m), arte(m), Da(n)te, Fiore(n)tino, exta(n)t, totu(m), claru(m), Fia(m)mingo, procu(m)bentis, da(n)s, ta(n)to, gra(n)dezza, sple(n)dori., abba(n)donata, te(m)po, Ma(n)cini Medico, no(n), mirabilme(n)te, co(n)tro, se(m)pre, avvedime(n)to, ba(n)da, e(n)tro, oratione(m), eade(m), usq(ue), tertia(m), s’a(m)mattonavano, gra(n)d’Opera, facendu(m), q(u)am, a(n)no, te(m)pi, Co(n)vento/Co(n)ve(n)to, Mo(n)do, eccelle(n)ti, ricava(n)do, ta(n)to, l’acco(m)pagnasse, avve(n)ne, gra(n), Da(n)te, me(n)tre, qua(n)do, gram(m)atico).
Per l’edizione a cura di Ranalli il testo digitalizzato riproduce fedelmente i criteri adottati nella rispettiva edizione di riferimento. Le uniche modifiche apportate, per ragioni di leggibilità, riguardano la modifica dell’accentazione da grave ad acuta (es: imperciocchè>imperciocché, mercè>mercé) e la rimozione o aggiunta dell’apostrofo dopo l’articolo indeterminativo.
In entrambe le trascrizioni la numerazione delle pagine viene indicata tra […].
Gli alberi genealogici sono stati trascritti in ordine seriale; per avere una restituzione grafica si rimanda all’apparato di immagini.
a cura di Mariaceleste Di Meo
Criteri di marcatura del dizionario: Nell’ambito del progetto “Filippo Baldinucci lessicografo ed erudito” si colloca il lavoro di informatizzazione del Vocabolario toscano dell’arte del disegno (1681), realizzato con lo scopo di rendere il dizionario di Baldinucci uno strumento consultabile in formato digitale: dopo aver concepito sul piano teorico un modello di mark-up basato sullo standard xml-tei (nell’ottica di potenziare al meglio l’interrogabilità della risorsa sulla piattaforma online e dare vita a ricerche libere, guidate e avanzate), si è proseguito con l’applicazione di tag, attributi e valori sull’intero testo dizionariale, a livello di macrostruttura e microstruttura.
Quanto ai criteri e alle scelte adottate, oltre alla convenzionale marcatura dei lemmi e dei significati, sono state previste altre tipologie di annotazione, sia di interesse linguistico sia di interesse artistico: quanto al primo, ad esempio, sono state etichettate parole e locuzioni interne agli articoli lessicografici con l’indicazione dei relativi valori semantici o lessicali (es. sinonimi, antonimi, iponimi, base e derivati); rispetto al versante artistico, invece, è stato ideato un mark-up di tipo tematico, in base al quale sono state classificate e annotate entro specifiche categorie – individuate a priori – sia voci (es. materie e materiali, strumenti e oggetti di lavoro, elementi strutturali o decorativi, tecniche e operazioni, ecc.) sia accezioni (es. architettura, pittura, scultura, edilizia, ecc.) così da creare dei veri e propri sottodizionari – l’utente, dunque, in fase di ricerca, avrà la possibilità di selezionare singoli campi, quindi costruire percorsi di ricerca personalizzati.
Sulla scorta di una marcatura “a maglie strette” e con duplice prospettiva (linguistica e artistica) è stato possibile sfruttare le potenzialità del supporto informatico e recuperare dal Vocabolario di Baldinucci informazioni che i limiti del cartaceo – quantitativamente e qualitativamente – non avrebbero consentito di estrapolare allo stesso modo e con la stessa rapidità: si va, per esempio, da indicatori d’uso o di registro (es. detta però più comunemente, da’ nostri Artefici si piglia più largamente, voce usata da buoni Scrittori, più volgarmente si dice) e indicatori di pronuncia (es. pronunziato con l’o largo, pronunziata con l’e chiusa) a differenti tipologie di lemmi (es. forme convenzionali, forme flesse, locuzioni) e corrispondenti latini e greci; da un punto di vista storico-artistico, invece, si possono consultare le liste di personaggi, luoghi, edifici e monumenti che si trovano menzionati nel Vocabolario e, relativamente ai riferimenti bibliografici, gli autori e i passi citati.
a cura di Barbara Patella